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Houses : Homes

Installation view, Video Sound Art XIV edizione, Milano, 2024. Ph. Francesca Ferrari

VIDEO SOUND ART ha presentato la XIV edizione del festival, intitolata Houses : Homes, in programma dal 24 al 27 ottobre 2024 con un progetto espositivo diffuso in varie sedi: una piazza, un circolo ricreativo, botteghe storiche e negozi, adiacenti a Piazza San Luigi nel quartiere Lodi Corvetto di Milano.

Attraverso installazioni di artisti italiani ed internazionali, ed un denso programma pubblico di tavole rotonde e performance, il festival esplorerà varie sfaccettature legate al tema della casa: dagli aspetti materiali come il diritto all’abitazione e le conseguenze ambigue della gentrificazione (attuali più che mai nel quartiere che ospiterà il festival), a questioni simboliche come il senso di appartenenza ad una comunità o alla sua negazione. Le due facce della medaglia, quindi, della casa: l’apparato architettonico e materiale (“houses”) e quello simbolico e affettivo (“homes”).

Installazioni e programma pubblico

Il programma artistico presentato da Video Sound Art vede nel Circolo San Luis una delle sue sedi principali. Lo spazio ha ospitato la ricerca dell’artista iraniano Arash Fayez, con un percorso installativo in dialogo con elementi dello spazio tra cui il bancone del bar, le bacheche, il tavolo da biliardo.
Proseguendo l’ormai rodata tradizione del festival di dialogare con realtà editoriali indipendenti, quest’anno Video Sound Art ha scelto di collaborare con ArabPop, rivista dedicata alle arti e alle letterature contemporanee dei paesi arabi. La XIV edizione ha presentato un’installazione inedita sviluppata a partire dal numero 4 della rivista, intitolato CASA
Il percorso espositivo prosegue presso le botteghe e attività commerciali adiacenti a piazza San Luigi. Tra gli artisti Adele Dipasquale e Nicoletta Grillo, le cui opere saranno presentate presso la storica cartoleria e tipografia Bonvini1909;  Jonathas de Andrade presso la libreria Eldodo; Daya Cahen presso la ciclofficina La Stazione delle Biciclette; Mara Palena presso il ristorante Sottobosco; e infine l’iconica opera video Semiotics of the Kitchen di Martha Rosler presso il panificio Meraviglia Di Pane.

Ad arricchire il Festival, un programma pubblico presso il Circolo San Luis 1946 con talk, performance e sessioni musicali.


ARABPOP

Installazione dedicata al N.4 CASA,  primavera 2023
Circolo San Luis 1946

ArabPop, spreadsheet from Issue 4, CASA, Spring 2023.
Installation view, Video Sound Art XIV edizione, Milano, 2024. Ph. Francesca Ferrari

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Nella lingua araba, esistono una miriade di termini per indicare la casa: bayt, dar, manzil, maskan. Sottili slittamenti semantici che evocano le tante accezioni dell’abitare, una parola del quotidiano che contiene universi. Il numero 4 di Arabpop (Tamu Edizioni), rivista culturale semestrale nata nel 2021 focalizzata sulle arti e letterature contemporanee dei paesi arabi, si intitola CASA ed è dedicata interamente a questo tema. Proseguendo le ormai consolidate collaborazioni tra Video Sound Art e realtà editoriali indipendenti, una selezione di estratti testuali e iconografici dal n. 4 di Arabpop sfidano il formato originale, diventando un’installazione site specific all’interno del Circolo San Luis che richiama l’atmosfera di un ambiente domestico o di una sala lettura.
I contributi selezionati includono: Sono qui, l’editoriale di Laila Sit Aboha, Il pollaio di Carol Sansour, La chiave di Ines Abassi e il progetto fotografico The Diaspora Archive di Jasmine e Imad Barri.


ARASH FAYEZ

Apolis
I Can Only Dance to One Song

Circolo San Luis 1946

Arash Fayez, I Can Only Dance to One Song, 2021, single channel 4K UHD video, sound, color, 10’56”.
Installation view, Video Sound Art XIV edizione, Milano, 2024. Ph. Francesca Ferrari

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Non sei illegale, ma non sei nemmeno legale. Da questo scambio tra l’artista Arash Fayez e il suo avvocato specializzato in immigrazione è nata Apolis, un’autobiografia visiva che racconta la vita nel limbo di Fayez tra il 2014 e il 2018. Le 312 pagine comprendono il dossier di immigrazione dell’artista negli Stati Uniti, dal suo arresto fino alla sua partenza volontaria dal Paese. Foto di vita quotidiana scattate con uno smartphone sono  sovrapposte sulle sezioni del dossier, celando informazioni personali e sensibili. Questa giustapposizione genera una narrazione a più livelli: una tensione tra l’autorità senza volto della burocrazia e la peculiarità delle storie individuali, tra chi detiene il potere e chi non lo ha.

Nato a Teheran e attualmente residente a Barcellona, la pratica di Fayez indaga nozioni quali lo spaesamento, l’apolidia e la sospensione, sia nella sua saga personale che in quelle altrui. Nel film I Can Only Dance to One Song, Fayez riprende una serie di personaggi delle comunità di immigrati di Barcellona mentre ascoltano e ballano una traccia da loro scelta, esplorando così il ruolo della musica nel produrre senso di appartenenza e nostalgia verso un luogo. Inizialmente concepito come un film ad un canale, in occasione della XIV edizione l’opera viene ora presentata, da un’idea di Video Sound Art, come un’installazione a 4 canali che disperde la polifonia di voci raccolte da Fayez, introducendo un dialogo inaspettato con il bancone del Circolo San Luis. 

Il progetto è stato sviluppato con il contributo di Acción Cultural Española (AC/E).


MARTHA ROSLER

Semiotics of the Kitchen
Panificio Meraviglia di Pane

Martha Rosler, still Semiotics of the Kitchen, 1975, single-channel video, b:w, sound, 6’21”. Courtesy of Martha Rosler and Electronic Arts Intermix (EAI), New York.

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La casa non è un territorio neutro, ma uno spazio pregno di connotazioni e significati culturali invisibili – e il genere è uno di questi. In Semiotics of the Kitchen, un iconico video e performance femminista pubblicato nel 1975, l’artista Martha Rosler assume il ruolo di una casalinga in grembiule e fa la parodia di un programma televisivo di cucina. In piedi circondata da frigorifero, tavolo e fornelli, l’artista ripercorre l’alfabeto dalla A alla Z, assegnando una lettera a ciascuno degli strumenti che si trovano nello spazio domestico. Impugnando coltelli, uno schiaccianoci e un mattarello, Rosler si dedica al suo compito surreale: i suoi gesti scandiscono con forza la rabbia e la frustrazione verso i ruoli oppressivi e stereotipati che si associano tradizionalmente all’universo femminile. 

Martha Rosler, Semiotics of the Kitchen, 1975. Installation view, Video Sound Art XIV edizione, Milano, 2024. Ph. Francesca Ferrari


MARA PALENA

Frozen Memories V, Are we all looking at the same sky?
Ristorante Sottobosco

Mara Palena, Frozen memories V, Are we really all looking at the same sky? installazione video, 30’32’’, 2024.
Installation view, Video Sound Art XIV edizione, Milano, 2024. Ph. Francesca Ferrari

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La ricerca di Mara Palena si concentra su temi come la memoria, il ricordo e l’identità. Nel suo lavoro la fotografia, il suono e il video sono strumenti di partenza, che talvolta entrano nello spazio reale assumendo una loro fisicità in forma di installazione, attraverso sovrapposizioni e traduzioni scultoree delle immagini. L’artista preleva elementi da archivi, spesso aperti e partecipati come quelli degli home movies oltre ad attingere ad un archivio personale fatto di immagini fotografiche con cui da anni tiene traccia della sua vita.  La sfera intima si apre al collettivo attraverso la costruzione di un archivio mnemonico potenzialmente infinito. Per Frozen Memories V,  parte di una serie avviata nel 2021, l’artista imprigiona in un cubo di ghiaccio un elemento a tutti noi noto, le stelline luminose che da piccoli costellavano il soffitto delle nostre stanze. Il video riprende il lento scioglimento del ghiaccio, un ricordo bloccato che viene lentamente rilasciato e liberato. Le riprese velocizzate di questo atto sembrano mostrarci la necessità dell’artista di osservare dall’esterno un suo stesso ricordo, intimo e rassicurante, che viene qui collettivamente condiviso. Un tentativo dunque di fermare il tempo attraverso l’obiettivo, decostruendo una dimensione familiare che ora nella distanza spazio-temporale si apre a una sua più profonda comprensione.


ADELE DIPASQUALE

Lose Voice Toolkit
Cartoleria e Tipografia Bonvini 1909

Adele Dipasquale, Lose Voice Toolkit, 2024, super 16mm transferred to 2K, DCP, sound 5.1, 18’30’’
Installation view, Video Sound Art XIV edizione, Milano, 2024. Ph. Francesca Ferrari

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Lose Voice Toolkit è una ricerca che indaga i linguaggi dell’infanzia, il potere del silenzio e altre forme di comunicazione non verbale utilizzate come gesti di rifiuto e come modi per costruire spazi di autonomia dai canoni comunicativi del mondo degli adulti.
In un luogo e tempo indefinibile – una casa ancestrale e universale –  un gruppo di bambini sembra non usare più le parole. Queste potrebbero essere state attirate via da potenti magneti ruba-lingua o sciolte da dolci caramelle perdi-voce. In ogni caso le parole sono scomparse. I bambini iniziano a trasformarsi e a sviluppare un nuovo linguaggio fatto di forme aeree, sguardi taglienti, pensieri condivisi. Si potrebbe pensare che parlino con il naso, con i gomiti, con le pupille. 
Il film è frutto di un anno di ricerca collettiva e di  un laboratorio con i ventitré bambini di Farfallopoli (1B IC Gino Strada, Torino); il contenuto, la sceneggiatura e i costumi sono il risultato di questo processo collettivo.  L’opera è stata prodotta all’interno della Residenza e Borsa di Ricerca di Cripta747.

Per la XIV edizione di Video Sound Art l’artista presenta l’opera video attraverso una nuova forma installativa: il film è proiettato all’interno della scenografia utilizzata durante le riprese, coinvolgendo lo spettatore nella costruzione della rappresentazione visiva. La struttura metacinematografica diventa la casa delle immagini in movimento all’interno della quale le possibilità del cinema, di creare nuovi mondi comunicativi, si intrecciano con  i bambini alla ricerca di nuove parole. 


NICOLETTA GRILLO

Oltremare Studio
Cartoleria e Tipografia Bonvini 1909

Nicoletta Grillo, Oltremare Studio, 2024, video 4K UHD, sound, color, variable duration.
Installation view, Video Sound Art XIV edizione, Milano, 2024. Ph. Francesca Ferrari

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Oltremare Studio è un video che si focalizza sul paesaggio fragile tra la provincia di Vibo Valentia e di Reggio Calabria, indagando l’intersezione tra la sua storia geologica, la migrazione umana e i movimenti delle acque che hanno plasmato sia la terra che i suoi abitanti. La regione, un tempo sommersa dal mare, oggi è disseminata di fossili di specie marine estinte conservate in falesie di sabbia bianca, che ci fanno percepire in modo tangibile gli effetti dei cambiamenti ambientali creando una connessione visiva con  gli spostamenti delle migrazioni umane. Oltremare Studio parte dalla storia personale dell’artista e da quella del territorio, caratterizzata da dinamiche di emigrazione prima verso l’Argentina e poi verso il Nord Italia. Attraverso una serie di conversazioni registrate, in particolare con il padre dell’artista, il video esamina i paesaggi emotivi della partenza, oscillando tra la nostalgia, il desiderio di superare i propri confini e l’utopia più ampia del progresso che ha guidato la politica locale. Ponendo particolare enfasi sui giovani, in quel momento in cui molti iniziano a pensare di lasciare casa, il video si sviluppa visivamente tra le immense vedute di cave bianche ricche di fossili, il porto industriale di Gioia Tauro, paesaggi dell’entroterra e panorami sul mare, interni domestici e persone in movimento. 


DAYA CAHEN

Birth of a Nation
La Stazione delle biciclette

Daya Cahen, still Birth of a Nation, 2010, single screen projection, 9’52’’.

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Per la realizzazione del film Birth of a Nation, realizzato nel 2010, Cahen ha visitato la Cadet school #9 di Mosca. La scuola fa parte dell’educazione patriottica del governo di Vladimir Putin. Qui le ragazze dagli 11 ai 17 anni marciano in uniforme da parata, fanno esercitazioni sul campo, partecipano al tiro al bersaglio e imparano a cucinare, a seminare, ad acconciarsi, a truccarsi, a prepararsi per le azioni militari e a sacrificarsi per la Madrepatria. Birth of a Nation offre uno spaccato della Russia contemporanea di Putin.
La domanda che l’opera di Cahen ci pone è quanto le forme di patriottismo determinino la rinuncia a qualsiasi possibilità di pensiero e azione indipendente. Quindici anni dopo le immagini di queste giovani donne possono essere definite visionarie per la messa a nudo del sistema di costruzione eroica della gioventù russa. La ricerca di Daya Cahen si concentra sulle forme di condizionamento politico, con un particolare interesse rivolto al potere dei mass media e al loro utilizzo nella costruzione di forme di propaganda e di indottrinamento.

Daya Cahen, Birth of a Nation, 2010.
Installation view, Video Sound Art XIV edizione, Milano, 2024. Ph. Francesca Ferrari


JONATHAS DE ANDRADE

O Caseiro [The Housekeeper]
Eldodo Booksellers & Stationers

Jonathas de Andrade, O Caseiro, 2016, 8 min, HD video, loop.
Installation view, Video Sound Art XIV edizione, Milano, 2024. Ph. Francesca Ferrari

Scopri di più sull’opera

Jonathas de Andrade realizza video, fotografie e installazioni basate sulla produzione di immagini e testi. L’artista utilizza nelle sue opere documentazione proveniente dal reale ed immagini di finzione per esplorare le questioni sociali, le dinamiche di potere, i conflitti del Brasile indagando l’impatto della storia, della schiavitù e del colonialismo sulle comunità locali. L’opera video O Caseiro riprende il film O Mestre de Apipucos [The Masters and the Slaves] del 1959 di Joaquim Pedro de Andreade. In O Caseiro lo schermo è diviso simmetricamente in due narrazioni. A sinistra il film del 1959 mostra la vita quotidiana di Gilberto Freyre, famoso scrittore e sociologo brasiliano, nella sua casa nel quartiere di Apipucos, a Recife, dove l’artista attualmente vive e lavora. A destra, De Andreade crea un rispecchiamento simultaneo delle scene del film sostituendo Freyre con il custode della ricca residenza del sociologo. Il parallelo tra i due personaggi, uno storico e uno di finzione, mette in risalto le differenze di classe e di razza, che sono anche tra i temi più trattati negli scritti sociologici di Freyre.

Video Sound Art Festival XIV edizione
Houses : Homes
24 – 27 ottobre 2024

XIV edizione
Houses : Homes
24 – 27 ottobre 2024

Testi curatoriali
Foglio di sala
Open Call 2024
Rassegna stampa

Sedi:
Circolo San Luis 1946
Cartoleria e Tipografia Bonvini 1909
Eldodo Booksellers & Stationers
Panificio Meraviglia Di Pane
La Stazione delle Biciclette
Ristorante Sottobosco
MM3 Lodi, Milano

In collaborazione con:
Comitato “Luigi” del quartiere Lodi Corvetto
Di Studio In Studio

Con il contributo di:
Comune di Milano
Fondazione Banca del Monte di Lombardia
Fondazione Cariplo
Acción Cultural Española (AC/E)

A cura di Video Sound Art
Direzione artistica
Laura Lamonea

Curatela della XIV edizione 
Laura Lamonea Erica Petrillo 
Da un progetto di ricerca di Erica Petrillo 

Coordinamento Open Call
Tommaso Santagostino

Educazione
Thomas Ba, Laura Lamonea

Produzione
Lino Palena

Ufficio stampa e comunicazione
Francesca Mainardi, Caterina Migliore e
Federica Torgano

Identità grafica
Francesco Galano