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Gestus, ideato da Video Sound Art è il primo progetto espositivo ospitato nello spazio del Teatrino di Palazzo Grassi, a Venezia. L’esposizione si articola in due atti e si ispira alle riflessioni sull’essere corpo inaugurate dai grandi maestri teatrali del ‘900 (Artaud, Copeau, Decroux, Mejerchol’d). Indaga il linguaggio fisico come attivatore di una dinamica trasformativa, spirituale e sociale.
L’intero progetto è stato concepito come un corpo in continua evoluzione incarnato da due coppie di interpreti e da un coro di performer.

I atto: Rifare il corpo
15 ottobre – 24 novembre 2021

Opere di: Enrique Ramirez e Luca Trevisani
Performance di: Enrique Ramirez, Caterina Gobbi e Andrea Di Lorenzo

Opere:
L’homme sans image
El lamento del velero invertido

Performance:
El lamento del pájaro y el bote invertido

Nell’opera video L’homme sans image il protagonista danza avvolto da una vela nelle profondità marine, il suo corpo perde ogni durezza nelle azioni e acquisisce la fluidità acquatica di un’alga. Uno strumento insolito invece, l’ocaina, compone l’opera scultorea El lamento del velero invertido, che utilizza la stessa fluidità per produrre suoni acuti attraverso il movimento di liquidi. I fischi di questo oggetto misterioso legato alla cultura andina vanno a scandire ritmicamente il tempo dell’esposizione e l’evoluzione del corpo all’interno di essa. L’artista ha presentato infine la performance sonora El lamento del pájaro y el bote invertido che unisce alla melodia della bottiglia fischiante registrazioni sonore della città di Venezia da lui stesso raccolte – passi, acqua, rumori di imbarcazioni. Una costruzione drammatica che invita il pubblico a prendere coscienza del rumore che creiamo nel luogo in cui viviamo.

Enrique Ramirez, Performance El lamento del pàjaro y del bote invertido. Gestus I atto: Rifare il corpo, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi
Enrique Ramirez, L’homme sans image, 2020, Courtesy dell’artista e della Galleria Michel Rein, Parigi/Bruxelles. Installation view, Gestus I atto: Rifare il corpo, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi

Opere:
Daniel Day Lewis
L 38° 11’ 13.32’ N 13° 21’ 4.44’ E
(Don’t )Try This at Home

Daniel Day-Lewis è una serie di sculture realizzate in pane e legno che riprendono la forma di scarpe da corsa. L’artista cristallizza l’atto del camminare e allo stesso modo espande la sua dimensione temporale, mostrando come le tracce di percorsi si sono fuse alle scarpe, come se quei piedi avessero raccolto le forme del mare e le lunghe passeggiate fossero avvenute nell’oceano.
Le medesime stratificazioni e scomposizioni sono visibili in (Don’t) Try This at Home, fibre vegetali vengono trasformate in bio-plastiche dalle forme organiche, e in L 38° 11’ 13.32’ N 13° 21′ 4.44′ E, opera video realizzata presso le grotte siciliane di Addaura, simbolo del rapporto simbiotico tra uomo e natura.

Luca Trevisani, Daniel Day Lewis, 2021, Courtesy dell’artista, della Galerie Mehdi Chouakri, Berlino e Pinksummer contemporary art, Genova. Installation view, Gestus I atto: Rifare il corpo, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi
Luca Trevisani, Daniel Day Lewis, 2021, Courtesy dell’artista, della Galerie Mehdi Chouakri, Berlino e Pinksummer contemporary art, Genova. Installation view, Gestus I atto: Rifare il corpo, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi

Performance:
Foglie di fico

Andrea Di Lorenzo ha presentato una performance statica dai tratti scultorei. L’artista si è posizionato all’interno di un cespuglio di foglie di fico, realizzato in cemento e ferro, rimanendo immobile per diverse ore. Del suo corpo si vedeva una porzione delle gambe che rendeva difficile per il pubblico decifrare se si trattasse di una persona, o semplicemente di un manichino. Attraverso un faticoso esercizio di annullamento del movimento, il corpo umano si confonde con il corpo vegetale, ritmi apparentemente opposti si avvicinano fino a sincronizzarsi. Andrea Di Lorenzo ha lasciato la nel Teatrino una traccia della performance fino alla fine del primo atto.

Performance
Venerdì 15, dalle ore 18 alle 21
Sabato 16 ottobre, dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 16 alle 19

Andrea Di Lorenzo, Foglio di Fico, 2021. Courtesy dell’artista e di Video Sound Art Festival. Gestus I atto: Rifare il corpo, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi

Performance:
Had there been anyone to listen

Nelle profondità del sottosuolo, fuori dalla portata di qualsiasi orecchio umano, movimenti sotterranei e superficiali creano maestose melodie. Con l’impiego di particolari microfoni, Caterina Gobbi ha campionato queste vibrazioni nelle zone del Monte Bianco. Una raccolta di voci ipogee che l’artista ha presentato con un’inedita performance sonora, per riflettere sulla percezione e sul rapporto tra uomo, macchina e natura. Durante la performance, l’artista si muove indossando una struttura in rame a cui sono collegate casse acustiche. Mentre cammina, Gobbi riproduce le sonorità campionate in alta montagna, utilizzando la struttura come se fosse un’espansione del suo corpo. Caterina Gobbi ha lasciato nel Teatrino una traccia della performance fino alla fine del primo atto.

Performance
Sabato 16 ottobre, ore 11, ore 16.30 e ore 18
Domenica 17 ottobre, ore 11 e ore 16.30.

Caterina Gobbi, Had there been anyone to listen, 2021, Courtesy dell’artista e di Video Sound Art Festival. Gestus I atto: Rifare il corpo, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi
Caterina Gobbi, Had there been anyone to listen, 2021, Courtesy dell’artista e di Video Sound Art Festival. Gestus I atto: Rifare il corpo, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi


II atto: Il montaggio delle azioni
1 dicembre 2021 – 15 gennaio 2022

Opere di: Ludovica Carbotta e Driant Zeneli
Performance di: Ludovica Carbotta, Annamaria Ajmone e Driant Zeneli

Opera:
Monowe (Tribunale)

Ludovica Carbotta ha presentato Il Tribunale della serie Monowe in una forma frammentata. Il paradosso di un organo giuridico appartenente ad una città composta da un unico abitante porta il pubblico a mettere in discussione la differenza tra la giustizia e l’atto di salvare il sé. In un mondo in cui l’individualismo prevale sull’individuo, come potrebbe funzionare un tribunale?

Ludovica Carbotta, Monowe (Tribunale), Courtesy dell’artista Installation view, Gestus II atto: Il montaggio delle azioni, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi
Ludovica Carbotta, Monowe (Tribunale), Courtesy dell’artista Installation view, Gestus II atto: Il montaggio delle azioni, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi

Opere:
No wise Fish would escape without flying
How deep can a Dragonfly swim under the Ocean?

Driant Zeneli usa il linguaggio dell’utopia per espandere i limiti del corpo. Brechtianamente la finzione utopica non cerca di sembrare realistica, anzi attraverso lo straniamento che produce aiuta lo spettatore a mettere in discussione la logica ordinaria. In questo modo Zeneli, nella trilogia The Animals: Once Upon A Time… In the Present Time fa rincorrere un pesce rosso e uno squalo all’interno delle architetture brutalista della Biblioteca Nazionale del Kosovo (No Wise Fish Would Escape Without flying); oppure racconta la storia fantastica ma reale di una persona incarcerata ingiustamente per vent’anni che tuttavia riesce a coltivare il suo sogno di volare attraverso la realizzazione di piccole libellule robot (How deep can a Dragonfly swim under the Ocean?)

Driant Zeneli, No Wise Fish Would Escape Without flying, Courtesy dell’artista Installation view, Gestus II atto: Il montaggio delle azioni, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi

Su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

Nella performance Su un cittadino al di sopra di ogni sospetto Benedetta Barzini ha interpretato l’ipotetico cittadino assumendo i ruoli di imputato, difesa, accusa e giuria contemporaneamente. Percependo sé stesso in terza persona, diventa estraneo alle sue medesime azioni, come l’attore di Brecht che deve “tenersi a distanza.” In questa immagine si è concretizzato il corpo della seconda parte della mostra: muta sia fisicamente che mentalmente fino a diventare altro dalla sua individualità.

Performance:
Mercoledì 1 dicembre, ore 19.00

Ludovica Carbotta con Benedetta Barzini, Su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, Courtesy dell’artista. Performance, Gestus II atto: Il montaggio delle azioni, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021.

Senza titolo

Senza titolo è una performance in tre azioni che si sviluppa  in tre momenti diversi della giornata e della durata di trenta minuti ciascuno. Lo spazio della danza si costruisce nell’effettivo ed immediato incontro tra gli elementi agenti, le opere di altre artisti ed artiste che disegnano  e animano il foyer del Teatrino di Palazzo Grassi, il movimento e la postura del pubblico.  Gli abiti, immaginati da Fabio Quaranta per la performance, rientrano nella trama di stimoli e suggestioni che declinano le azioni. Non ci sono scrittura, task o linee guida da seguire a priori. La composizione viene costruita simultaneamente all’azione. Il pubblico è invitato a spostarsi, distrarsi, annoiarsi o fare  anche altro. 

Place or space?: Every step arrives at a place.
If you care where you are then we will care also.

J. Borrows. A choreographer’s Handbook

Senza titolo è una performance pensata per la mostra Gestus II Atto: Il montaggio delle azioni.

Performance:
Sabato 4 dicembre, ore 12, ore 16.30 e ore 18

Annamaria Ajmone, Senza titolo. Performance, Gestus II atto: Il montaggio delle azioni, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi
Annamaria Ajmone, Senza titolo. Performance, Gestus II atto: Il montaggio delle azioni, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi

In an attempt to get up

Musica ed esecuzione di Giorgio Distante

Performance originale
A partire dai personaggi dell’opera video in mostra How deep can swim a Dragonfly under the Ocean?, Driant Zeneli intende coinvolgere un gruppo di bambini che impersoneranno i ruoli dei protagonisti, cercando di catturare la libellula. Attraverso i loro corpi plastici, il volo della libellula, uno dei pochi animali capaci di volare in tutte le direzioni, diventa una modalità di esplorare lo spazio, di stravolgere, grazie ad uno sguardo nuovo, le dinamiche di potere e la memoria storica. L’utopia prende forma a partire da un’immaginazione svincolata dal mondo degli adulti. Questa nuova realtà si presenta come un gioco dove i bambini cercano di sollevarsi da terra, mentre i loro movimenti vengono scanditi ritmicamente dalle note di una tromba. Azioni, suoni e luci si mescolano per generare nuove prospettive.
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Un continuo e instancabile tentativo di mettersi in piedi.  L’aggravarsi dell’emergenza sanitaria ha reso impossibile la partecipazione dei bambini  al percorso di esplorazione fisica e gioco che sarebbe confluito nella performance del giorno 15 Gennaio.  Partendo proprio dal titolo del progetto In an attempt to get up, Driant Zeneli ha scelto di  riproporre  un  nuovo atto performativo. L’artista in presenza del pubblico ha ridefinito con ironia i concetti di fallimento e utopia, ponendo al centro  i personaggi dell’opera video in mostra, la libellula e la piovra che la tiene imprigionata nelle profondità oceaniche. Un atto di riflessione collettiva e partecipazione durante il quale le azioni, i suoni e le voci si mescolano per varcare limiti e evocare possibilità inesplorate. A scandire il ritmo della performance, la tromba-robot del musicista Giorgio Distante, che ha realizzato la colonna sonora del film. 

Performance:
Sabato 15 gennaio, dalle ore 16.00 alle 19.00

Driant Zeneli, Performance In an attempt to get up, Gestus II atto: Il montaggio delle azioni, at Teatrino di Palazzo Grassi, 2021. Ph. Matteo De Fina © Palazzo Grassi

Gestus
15 ottobre 2021
15 gennaio 2022

Laura Lamonea
Chief curator
Thomas Ba
Curatore junior

Guida della mostra
Testo curatoriale
Footnotes – approfondimenti editoriali

Sede:
Teatrino di Palazzo Grassi
Venezia

In collaborazione con:
Palazzo Grassi – Punta della Dogana

Con il contributo di:
Acciòn Cultural Española

Rassegna Stampa