Brescia
XIII edizione
Babel
La XIII edizione è stata inaugurata nella città di Brescia presso tre sedi: il MO.CA – Centro per le Nuove Culture all’interno dello storico palazzo barocco Martinengo Colleoni di Malpaga, il Bunkervik – ex rifugio antiaereo edificato negli anni ’40 e il cinema Nuovo Eden, una sala cinematografica d’essai situata nel quartiere Carmine.
Artisti ospiti: Haig Aivazian, Giuseppe Boccassini, Marilisa Cosello, David Claerbout, Jordi Colomer, Andrea d’Amore, Alexandre Erre, Cyprien Gaillard, Camille Henrot, MacGuffin – Kirsten Algera ed Ernst van der Hoeven, Rania Stephan, Hito Steyerl, Natália Trejbalová, Angela Xu.
EXHIBITION
Haig Aivazian
Prometheus
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Haig Aivazian nel film Prometheus attraverso immagini da repertorio affianca due eventi, entrambi accaduti nei primi anni Novanta: l’assalto tecnologico e ambientale da parte degli Stati Uniti all’Iraq e la vittoria della squadra di basket degli Stati Uniti, soprannominata Dream Team, ai Giochi Olimpici di Barcellona del 1992. Il fuoco è il principale motore narrativo: dal furto sulle vette del Monte Olimpo alla deflagrazione nei campi petroliferi del Kuwait. Nel film si ripercorre la lunga storia del fuoco attraverso associazioni non lineari.
David Claerbout
The Pure Necessity
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Assistito da un team di animatori professionisti, David Claerbout si riappropria dei personaggi e delle ambientazioni del film d’animazione della Walt Disney Il libro della giungla, liberandoli da ogni forma di linguaggio e riferimento antropomorfo, in un’operazione di sottrazione delle facoltà umane. Gli animali, anziché parlare, cantare e ballare, tornano ad essere orsi, pantere e pitoni, mostrandoci una diversa metodologia di ascolto, di dialogo e rappresentazione del vivente.
Jordi Colomer
un crime
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Girato a Cherbourg nel 2004, un crime ripercorre una storia vera di cronaca nera raccontata più di cento anni fa da Le petit journal, il grande quotidiano del XIX secolo. L’opera video è una narrazione letterale della vicenda: in ogni inquadratura i dodici attori portano con sé le lettere che compongono il corpus letterario. Gli attori sono persone della città, a sua volta set del film. Un crime cerca di definire le complesse relazioni che esistono tra oggetto e parola, tra narrazione e scenografia. Colomer pone al centro del suo lavoro un’indagine sullo spazio fisico nella sua complessità sociale e politica.
Alexandre Erre
Chaîne de montage (Catena di montaggio)
Le radeau de la joie (La zattera della gioia)
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La pratica di Alexandre Erre ruota attorno alla sua isola natale, la Nuova Caledonia, e più in generale ai processi di narrazione, condivisione e legittimità. La sua ricerca si concentra su archivi e tradizioni, attinge alla sua storia personale e fa appello alla sua lingua e al suo presente diasporico.
In Chaîne de montage assistiamo alla produzione manuale di frutta. Una visione di una società consumistica in cui, in un’ottica di efficienza e redditività, non dobbiamo più aspettare che la natura si sviluppi al suo ritmo per godere del raccolto. Dita e mani prendono vita, si torcono e si deformano per creare ogni volta un nuovo frutto esotico in cui ciascuna parte miniaturizzata è una lettera di un alfabeto che al posto di una parola ricrea un frutto.
Nel video Le radeau de la joieun gruppo di persone gioca su una zattera alla deriva sulle note dell’Inno alla gioia di Beethoven. Il sottotesto è costituito da una serie di informazioni sulla Nuova Caledonia, tratte da La notice à l’usage des futurs colons en Nouvelle-Calédonie (1930). Il testo danza sullo schermo al ritmo delle piroette impossibili dei giovani sulla zattera.
MacGuffin
The Letter
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MacGuffin è una piattaforma di ricerca che esplora la vita delle cose ordinarie. Il progetto editoriale prende in esame gli oggetti che ci circondano, utilizzandoli come punto di partenza per l’analisi di aspetti storici, sociali e politici che questi rappresentano. Le ricerche condotte dai curatori Kirsten Algera ed Ernst van der Hoeven confluiscono in un’installazione dedicata al tredicesimo numero della rivista, incentrato sul ruolo della lettera dal punto di vista del femminismo, delle identità culturali, dell’ecologia e dell’emancipazione. Dal pixel, elemento base della lettera digitale, all’impatto culturale della tipografia araba, MacGuffin n.13 si addentra nel mondo dell’alfabeto.
Rania Stephan
Treshold
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Threshold riprende integralmente un vecchio film fantascientifico egiziano, The Master of Time, diretto da Kamal el Sheikh nel 1987. Protagonista del film è uno scienziato illuminato, ossessionato dalla vita eterna. Rania Stephan svuota il film egiziano dagli elementi di finzione, conservando solamente le inquadrature di entrate e uscite attraverso porte e cancelli. Nonostante la dissoluzione della trama, permane una finzione sufficiente a far comprendere la narrazione. Lo spettatore si unisce al protagonista, Mr. Kamel, e rimane bloccato nello spazio e nel tempo, avverando la profezia dello scienziato.
Natália Trejbalová
About Mirages and Stolen Stones
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Per ragioni sconosciute la Terra è diventata piatta. Una ricercatrice pare abbia registrato un filmato per indagare il misterioso appiattimento della Terra avvenuto cinque anni prima. Il film è diviso in tre capitoli che cercano di mettere alla prova le nostre capacità di osservazione e interpretazione. Il set, costruito dall’artista, invita alla contemplazione di ciò che accade sullo schermo, mettendo continuamente in discussione la fisicità della materia e le sue proporzioni. About Mirages and Stolen Stones gioca con la visione dello spettatore proponendo alternative e speculazioni che spingono a interrogarci sulle narrazioni collettive e le verità consolidate.
Angela Xu, vincitrice dell’Open Call 2023 Babel Rebuilt
tù māma (mamma coniglio)
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tù māma (mamma coniglio) prende come punto di partenza una raccolta di brani “ritrovati”, rielaborati e in parte riscritti, riguardanti il rapporto delle seconde generazioni di figli di migranti con la presupposta ‘lingua madre’ e come questa relazione, se discordante, possa portare a incomprensioni, zone d’ambiguità e sospensione. Il suo progetto riconsidera anche il rapporto con la lingua cinese, reintegrato nella sua pratica tramite lo studio dei testi e il rigore della scrittura, e rappresenta un esempio di come il linguaggio possa modellare sistemi e strutture culturali sotto forma di micro storie personali.
Angela ha recentemente conseguito un MA in Graphic Design presso la Royal Academy of Fine Arts, Anversa. La sua pratica spazia dal design, alla scrittura, al disegno e alla performance.
Angela Xu, performance Let Fortune Accompany You, 2023. Video Sound Art XIII edizione, MO.CA – Centro per le nuove culture, Brescia, 2023.
PERFORMANCE
Marilisa Cosello
Replica
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Marilisa Cosello nelle sue performance analizza e decostruisce le strutture sociali, riflettendo su contesti caratterizzati dalla presenza di regole. Per Babel l’artista presenta Replica, una ricerca sulla definizione di identità in relazione agli apparati sociali. Il gruppo di performer, composto da studentesse e studenti dei Licei Arnaldo e Tartaglia-Olivieri di Brescia, è stato invitato a riflettere su norme e istituzioni, osservando archetipi e stereotipi contemporanei.
Gli impianti socio-culturali sono spazialmente rappresentati da composizioni di banchi scolastici: la scenografia della performance è costituita da oggetti-modulo disposti in forme variabili. L’intervento si articola in quattro atti, metafore visive di quattro istituzioni: famiglia, scuola, lavoro e politica. Alla messa in scena di iconici ritratti di famiglia della storia dell’arte – Famiglia e corte di Ludovico II Gonzaga, 1465-1474 di Andrea Mantegna, Ritratto della famiglia Antinori, 1834 di Giuseppe Bezzuoli, Madonna del Magnificat, 1481-1485 di Sandro Botticelli – seguono le rappresentazioni di una classe scolastica, di un contesto lavorativo, di un apparato politico giudiziario.
Nella costruzione della coreografia gli studenti si riservano la libertà di identificare il proprio ruolo all’interno della performance. Le scelte seppure istintive dei singoli influenzano il risultato dell’opera, facendo emergere il necessario elemento sovversivo. Questa componente di autonomia dei performer, l’interazione con lo spazio e gli oggetti circostanti sono fattori che contribuiscono a sfidare le regole del presente, instillando un dubbio nel dogma.
Andrea d’Amore
Masala Wine
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Andrea d’Amore per Video Sound Art Festival 2023 propone la performance Masala wine, una pratica conviviale pensata dall’artista in dialogo con l’opera di David Claerbout, The Pure Necessity, in mostra. L’intervento si innesca grazie al lungometraggio dell’artista belga, una reinterpretazione del classico Il libro della giungla (1967): la narrazione esce dallo schermo e si espande nella sala, generando un’esperienza sensoriale completa. Ai visitatori sarà offerta una bevanda calda preparata con del garam masala (गरम मसाला in hindi), una mistura di spezie tipica della cucina indiana, luogo di ambientazione del romanzo di Rudyard Kipling. L’artista incarna Shere Khan, tigre antagonista del Il libro della giungla: la morte di Shere Khan, che l’artista immagina scampata, svolge un ruolo fondamentale nella performance che mette in relazione il fuoco con la punizione del personaggio negativo. Viene offerta una nuova prospettiva sulla narrazione attraverso un’esperienza condivisa: un’implicita rivalutazione della tigre e della hybris prometeica.
Andrea d’Amore indaga la realtà, i suoi rapporti sociali e antropologici attraverso il cibo, espediente ma anche medium nella costruzione di esperienze condivise. La sua ricerca pone al centro la convivialità e il convivio – inteso come dispositivo per la creazione di relazioni attorno alla preparazione e al consumo di cibo in un dato spazio-tempo – dove ogni elemento, umano e non, ha un ruolo relazionale nel compimento di una certa atmosfera. La sua pratica mira a rinegoziare costantemente la sua identità con quella del luogo, dell’altro, dell’alterità. Lo stesso tema è stato esplorato dall’artista in performance come Forma de vida realizzata nel 2022 a Città del Messico, una riflessione attorno ai rapporti economici e culturali in un mondo fortemente globalizzato; Gli assi cartesiani e il fuoco, dove davanti al calore del fuoco e attraverso la condivisione di cibo le persone sono state invitate a immaginare future ecologie.
SCREENING PROGRAM
Al cinema Nuovo Eden è stato presentato un programma di proiezioni composto da opere video della collezione CNAP e da film selezionati in collaborazione con l’equipe cinematografica bresciana. Le opere, attraverso materiali recuperati – dalla documentazione televisiva, dal web e dagli archivi – svelano narrazioni di resistenza, raccontano storie e si aprono a nuove formule interpretative, soffermandosi sugli aspetti del reale più difficili da cogliere.
Giuseppe Boccassini
Ragtag
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Giuseppe Boccassini è un regista italiano che lavora tra Germania e Italia. Ragtag è un film realizzato con la tecnica del found footage, un collage di circa 310 film noir. Le immagini manipolate dal regista sono tratte prevalentemente da lungometraggi americani degli anni Quaranta e Cinquanta. Boccassini con la sua operazione crea un archivio dell’immaginario cinematografico, in particolare composto da gesti, riducendo al minimo la componente narrativa. Il regista sarà presente alla proiezione. Il film è stato selezionato dai programmatori del Cinema Nuovo Eden.
Cyprien Gaillard
Desniansky Raion
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Desniansky Raion è un sobborgo di Kiev, una foresta di grattacieli che ripresa dall’alto ricorda il cerchio di Stonehenge. Cyprien Gaillard nel film mostra il decadimento dell’architettura contemporanea, le moderne rovine che come macerie ritornano alla natura. Nel film si susseguono tre luoghi tra loro geograficamente distanti. Allo scontro di due bande nella periferia di San Pietroburgo, seguono giochi di luce per celebrare l’imminente demolizione di un edificio nella banlieue parigina di Meaux. Nel terzo scenario la camera sorvola la periferia di Kiev. Il film è una composizione di riprese e immagini di archivio ready-made. La colonna sonora, creata da Koudlam, è un elemento chiave che crea al suo interno una collisione di riferimenti e culture: si susseguono le composizioni di Philip Glass, la musica rave e il sintetizzatore di Vangelis dalla colonna sonora di Blade Runner.
Camille Henrot
Taxis toutes distances
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In Taxis toutes distances si susseguono sette interviste a tassisti parigini che provengono da diversi luoghi geografici. Attraverso una serie di domande, Camille Henrot analizza i rapporti di ciascun autista con il proprio paese d’origine e con la cultura francese. Il viaggio in taxi per le strade della città diventa una metafora visiva dei viaggi compiuti dagli intervistati, durante i quali riaffiora il percorso personale di ciascuno. Ogni racconto offre una singolare prospettiva sull’apprendimento della lingua francese e sulla trasmissione della lingua madre ai figli nati lontano dal paese d’origine.
Pietro Marcello
Il silenzio di Pelešjan
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Il silenzio di Pelešjan è un omaggio alle opere dell’omonimo regista armeno, in particolare alla sua poetica, caratterizzata da una forte componente emotiva e umana. Il film riprende, attraverso la tecnica del found-footage, materiali inediti provenienti dal web e da archivi, mescolati con sequenze girate ex-novo. Pietro Marcello richiama il “montaggio a distanza”, teorizzato in un saggio degli anni 70 da Pelešjan e che si basa sul distanziamento di piani più che sulla loro contiguità. In questo modo, nel film emerge la capacità di costruzione emotiva, tipica della pratica del regista armeno. Il film è stato selezionato dal team di Video Sound Art in collaborazione con i programmatori del Cinema Nuovo Eden.
Rania Stephan
The Three Disappearances of Souad Hosni
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Souad Hosni è stata una famosa attrice e cantante egiziana nata al Cairo nel 1943, morta suicida a Londra nel 2001. The Three Disappearances of Souad Hosni è una composizione di estratti di ottantadue film da lei interpretati tra il 1959 e il 1991. Il titolo si riferisce a tre sparizioni: alla scomparsa del corpo di Hosni, alla fine dell’età dell’oro delle produzioni cinematografiche egiziane e al graduale abbandono della registrazione VHS. Il lavoro di collage, a partire da questo sconfinato materiale cinematografico compiuto da Rania Stephan, propone una singolare riscrittura del cinema egiziano ma è anche un documentario sulla vita e sul lavoro di una star tragica, simbolo della moderna femminilità araba. Le immagini grezze sono un’ode al nastro VHS che ha rivoluzionato l’ampia diffusione dei film per uso domestico e personale.
Hito Steyerl
November
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In November, Hito Steyerl indaga il ruolo svolto dalle immagini nella rivoluzione, muovendo una critica retoriche visuali presenti nella riproduzione di eventi storici offerta dai media. Nel film l’artista riprende spezzoni televisivi relativi all’episodio avvenuto nel 1998: l’omicidio di Andrea Wolf, celebre attivista, sociologa e amica d’infanzia dell’artista, membro del PKK – movimento di liberazione curdo in Kurdistan. Nell’opera, la narrazione fuori campo introduce e commenta documentari della televisione curda. Ritroviamo estratti di film di Bruce Lee, scene di un film amatoriale realizzato dalle due amiche adolescenti con una giovanissima Hito. Il video contiene riferimenti tra territori distanti, come la Turchia e la Germania, che l’artista mostra essere uniti da dati reali, come i proiettili venduti all’esercito turco dal governo socialista dopo la caduta del muro di Berlino.
XIII edizione
Babel
Brescia
10 – 19 novembre 2023
Sedi:
MO.CA – Centro per le Nuove Culture, Via Moretto, 78
Bunkervik, Via Federico Odorici, 6B
Cinema Nuovo Eden, Via Nino Bixio, 9
Con il contributo di:
Comune di Brescia
Comune di Bergamo
Fondazione Banca Monte di Lombardia
In collaborazione con:
MO.CA – Centro per le Nuove Culture
Cinema Nuovo Eden
Bunkervik
Con il supporto di:
CNAP – Centre national des arts plastiques
A cura di Video Sound Art
Direzione artistica e curatela
Laura Lamonea
Team curatoriale e coordinamento Open Call
Erica Petrillo
Educazione
Thomas Ba, Laura Lamonea
Produzione
Lino Palena
Ufficio stampa e comunicazione
Francesca Mainardi, Rebecca Canavesi
e Caterina Migliore
Consulente comunicazione
Valentina Letizia
Identità grafica
Martin Groch
Scarica il foglio di sala
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