Le relazioni invisibili della materia
L’open call 2022 di Video Sound Art declina il tema di ricerca della XII edizione del Festival, The Life of Things, nel modo più aperto e dinamico possibile.
La ricerca sulla vita e sulla condizione degli oggetti, sulle relazioni d’uso che li connettono agli esseri, agli ambienti e nel tempo, si è già molto concentrata sui materiali soprattutto artificiali delle città e delle industrie nei tempi moderni.
Nel 1958, alla Galerie Iris Clert di Parigi, Yves Klein con Le Vide rappresenta uno stato pittorico invisibile, ma diffuso e palpabile attraverso la messa in scena di un ambiente letteralmente vuoto, dipinto di bianco durante 48 ore di isolamento. Il suo famoso blu klein è unicamente accennato all’ingresso della mostra mentre l’esperienza del colore è introiettata, avendo offerto al pubblico un composto di gin, Cointreau e blu di metilene. Il pittore dello spazio non vuole rappresentare il mondo e gli oggetti attraverso una personale interpretazione di forma, colore e destinazione d’uso, ma arrivare alla conoscenza oltre la raffigurazione. I limiti della galleria sono quelli del quadro, dove espandere la propria sensibilità e arrivare a percepire e forse a capire un concetto astratto.Due anni dopo, nella stessa galleria, Arman espone Le Plein, un accumulo di spazzatura e oggettistica varia che rende impossibile l’accesso ai locali della galleria e l’esposizione è visibile soltanto dalla vetrina. Con le bellissime parole di Restany che definiscono la ricerca di una vita, ecco l’inizio de “L’avventura dell’oggetto attraverso tutti i casi fortunati e sfortunati della tecnologia moderna”.
(Arman, catalogo mostra Galleria Arte Borgogna, Milano febbraio-aprile 1990).
Nel corso dei decenni successivi si sono ulteriormente sviluppate le poetiche dell’opera senza l’opera e delle accumulazioni feticiste, compiaciute, colpevoli, desideranti, incantatrici… L’indagine della superfetazione dell’oggetto, artificiale e naturale che non sia soltanto un detrito organico o uno scarto di lavorazione, va di pari passo con la sua smaterializzazione. Non ci sono limiti di immaginazione, esplorando il macro e il micro, fino ad abbandonare la scala del reale.
Si tratta di interpretazioni estreme di uno specifico contesto produttivo, capitalista, che ha acuito nel tempo situazioni di disparità sociale e che ha causato squilibri ambientali, a cui gli artisti hanno reagito – attraverso il modello relazionale – interessandosi ad esperienze provenienti da culture altre e da comunità molteplici. Nelle loro intenzioni, oltre a raccontare le necessità del tempo che li ha visti nascere, le destinazioni d’uso e i legami sociali che hanno definito, gli oggetti diventano strumenti che guardano al futuro, perché aprono la progettualità di cui sono portatori alle possibilità della diversità, anche attraverso il tentativo o l’errore. La dimensione relazionale è funzionale a nuove modalità di conoscenza, a un’esistenza che si definisce come coesistenza.
In questa prospettiva, la performance è il cambiamento della forma, il tempo per la reciprocità, lo spazio per la negoziazione che la necessità di un nuovo umanesimo impone.
Come si comportano i materiali, naturali e artificiali, in un mondo in cui non sono più considerati beni strumentali? Come funzionano le cose quando non occupano più una posizione, quando non si possono toccare, sentire e sono senza contorni? Cosa fanno gli oggetti quando non vengono usati, quando non interagiscono con le persone? Come si manifestano le relazioni invisibili della materia?
La chiamata agli artisti valuta opere centrate su nuovi problemi, che ogni partecipante attraverso la lente della performance potrà declinare nelle sue accezioni sentimentali, politiche, economiche, sociali, ambientali, con gli accenti particolari della propria ricerca.
Francesca Colasante
Storica dell’arte, curatrice e coordinatrice dell’Open Call 2022
Open Call 2022
Apertura Open Call
20 giugno – 30 luglio 2022
Proclamazione vincitori
20 agosto 2022
Periodo di residenza e prove
1 – 21 settembre 2022
Deadline: 30 luglio 2022.
Per partecipare, scrivi a:
opencall@videosoundart.com
Si ringrazia:
Teatro Carcano di Milano
Associazione Amici di Duccio