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Una raccolta di podcast, libri, video e documenti d’archivio, per approfondire il retroterra teorico della mostra


Essere un corpo

a il posto delle parole Roberto Marchesini racconta il suo ultimo libro Essere un corpo, Mucchi editore, 2020

Appare evidente come il corpo rappresenti nell’età contemporanea uno dei fulcri di discussione sia per quanto concerne lo sviluppo tecnoscientifico, sia per quanto concerne la sfera dei diritti umani e delle coordinate di interpretazione antropologica e sociale, come già intuito nel concetto foucaultiano di biopolitica. L’intento di questo volume è quello di delineare le differenze significative nell’ermeneutica del corpo tra il pensiero umanista e quello postumanista, che caratterizzano il dibattito odierno e sempre più daranno luogo a progetti antropo-poietici divergenti.

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Parables for the Virtual: Movement, Affect, Sensation

– Brian Massumi, Duke University Press, 2002

Sebbene il corpo sia stato al centro di gran parte della teoria culturale contemporanea, i modelli tipicamente applicati trascurano le caratteristiche salienti dell’esistenza incarnata – movimento, affetto e sensazione – a favore di concetti derivati ​​dalla teoria linguistica. In Parables for the Virtual Brian Massumi interpeta il corpo, al pari della televisione, del cinema e di Internet, come formazione culturale multilivello, che opera al di fuori dei modelli semiotici dominanti.

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Il segreto del Teatro No

– Zeami Motokiyo (1363-1445), Adelphi, 1966


La 121. giornata di Sodoma e Gomorra

– Giorgio Agamben su Antonin Artaud, in Tempo presente, aprile 1966


“Se l’immenso teatro nero di Sade è una metafisica del corpo, Artaud è però il primo a riannodare il legame con quella scienza del corpo che è stato il primo passo del pensiero occidentale. Nelle stanze di Raffaello, Platone è rappresentato con in mano il Timeo, e il Timeo è un trattato delle origini del corpo umano che cinque secoli di pensiero moderno ci hanno reso quasi inintelligibile. Il tempo in cui l’uomo era «un albero senza organi né funzione» è quello a cui si riferisce, nel Convito, il mito dell’uomo sferico e androgino, l’essere assolutamente perfetto e senza organi.”

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Per far la finita con il giudizio di Dio

– intervento di Antonin Artaud a Radio diffusion Francaise, all’interno del programma “La Voix des Poètes”, 1947

“Quando lo avrai reso un corpo senza organi,
allora lo avrai liberato da tutti i suoi automatismi
e lo avrai restituito alla sua vera libertà.”

Il concetto di Corpo Senz’Organi, che Deleuze e Guattari riprenderanno nell’Anti-Edipo e in Mille Piani, appare per la prima volta in questa registrazione. Per i suoi riferimenti scatologici, antiamericani e antireligiosi, accompagnati da una cacofonia di suoni xilofonici ed elementi percussivi, non sarà mai trasmessa. La fortuna dell’opera è legata alla sua circolazione clandestina, fintanto che Allen Ginsberg, nella stesura di Howl, ne sarà profondamente influenzato.

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Parole sul mimo

– Étienne Decroux, Milano: Edizioni del Corpo, 1983

“Direi quasi che il mimo è per Decroux (che forse mi perdonerà l’eresia!) un pretesto. Un pretesto per disegnare alla base il profilo di un nuovo teatro, la forma di un teatro del domani, che partendo dal “corpo”, e da esso solo, nello spazio dell’universo, nel vuoto, nella nudità, nel silenzio (o nella musica delle sfere), ritrovi il senso e la forma originaria della teatralità umana più essenziale”.
(dalla prefazione al libro di Giorgio Strehler)


Amleto o dell’oxymoron

– Ferruccio Marotti, Bulzoni, 1966


L’attore biomeccanico

– Vsevolod Mejerchol’d, Ubulibri, 1993

“Il nuovo teatro, dunque, nascerà dall’interrelazione fra natura e corpo umano, vale a dire dalla fusione tra l’uomo e la parte animale che è in lui.”

La più completa raccolta di scritti sulla biomeccanica che riprende dagli archivi di Mejerchol’d, fortunosamente salvati da Ėjzenštejn dopo la fucilazione del Maestro, gli stenogrammi delle lezioni e dei discorsi, gli appunti degli allievi e le note dei collaboratori dal 1914 fino al 1933.


The Body Speaks

– una dimostrazione fisica di Ryszard Cieslak all’interno del programma CBS “Camera Three”, 1975

Ryszard Cieslak, principale attore del Teatr Laboratorium e stretto collaboratore di Jerzy Grotowski, presenta insieme a due studenti danesi alcuni esercizi propedeutici alla recitazione: i “Plastiques”, che interessano singole parti del corpo, isolate dall’intero, e i più dinamici “Corporals”, che li ricompongono in un unico movimento.

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Progetto grafico 31 – Intorno al corpo

I contributi raccolti all’interno del numero 31 di Progetto grafico convergono «intorno al corpo» come intorno a un centro di gravità necessario, che lo spazio immateriale del digitale non ha affatto dissolto e che, anzi, sembra oggi richiedere una rinnovata consapevolezza.

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GESTUS
15 ottobre
15 gennaio

Sede
Teatrino di Palazzo Grassi
Venezia

A cura di
Video Sound Art

Laura Lamonea
Chief curator

Thomas Ba
Curatore junior

Daniela Amandolese
Educazione

Francesca Mainardi
Pubbliche relazioni

Lino Palena
Produzione

Davide Francalanci
Approfondimenti editoriali

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