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Nel testo “ أجنبية بلغة الكتابة / To Write in a Foreign Language” (2000), la scrittrice ed artista libanese Etel Adnan descrive come la sua pratica artistica, nonché la sua stessa esistenza, siano state profondamente influenzate dallo strumento linguistico che le capitava di avere a disposizione.

Dal turco assorbito tra le mura domestiche, all’arabo e al francese incontrati nel suo percorso di formazione scolastica, all’inglese, appreso successivamente seguendo l’orbita dell’American University di Beirut. In un passaggio di questo testo, Etel Adnan scrive: «I didn’t need to write in French anymore, I was going to paint in Arabic».

Etel Adnan, Untitled, 2010. Collection of Karen E. Wagner and David L. Caplan, New York. © ETEL ADNAN

Nel maggio 1997, un gruppo di 40 donne e uomini delle comunità Walmajarri, Wangkajunga, Mangala e Juwaliny si riunisce per realizzare collettivamente “Ngurrara II”: un dipinto di 10 x 8 metri che traduce in forma pittorica la rivendicazione di un territorio del Great Sandy Desert, nell’Australia occidentale, che da tempo immemore appartiene al popolo aborigeno. Il dipinto rappresenta diversi corpi d’acqua, o “jila”, che si estendono su un territorio vasto più di 83.000 chilometri quadrati. Si tratta di una mappa, nel senso cartografico del termine  ma anche di un documento legale disegnato per ribaltare il concetto coloniale di terra nullius, testimoniando le relazioni intergenerazionali che legano le popolazioni aborigene ad un territorio conquistato ed usurpato dal 1788. “Ngurrara II” verrà presentato nel corso di un’udienza di fronte all’Australian Native Title Tribunal e contribuirà a decretare il titolo nativo di quel territorio.

Ngurrara II, Rights of Future Generations, Courtesy Sharjah Architecture Triennial. Photo by Marco Cappelletti.

L’Open Call BABEL REBUILT prende le mosse dalla natura ambigua del linguaggio – strumento di creazione e comunicazione indispensabile, quanto imperfetto – sforzandosi di costruire collettivamente nuove forme di immaginazione, conoscenza e resistenza. Ispirandosi al testo di Etel Adnan e a “Ngurrara II”, invita i partecipanti a sperimentare il potenziale creativo che risiede nello scarto, o slittamento,  esistente  tra diverse forme di linguaggio – l’arabo che viene pitturato, un dipinto che diventa documento legale.

Con quali strumenti (linguistici e non) possiamo abbracciare le sfaccettature complesse della realtà,
senza perdere gradi di risoluzione, precisione e accuratezza? Quando il linguaggio viene meno cosa rimane?
Qual è il rapporto tra linguaggio e realtà? Questo rapporto può essere hackerato?
Cosa accade quando la Parola viene intesa come Segno? La voce può dare vita ad un’architettura? 
Possiamo scolpire con la musica, o ballare con il colore?


Quali nuove forme di sinestesia possono essere inventate e materializzate per
«ripopolare il deserto devastato della nostra immaginazione?»
(I. Stengers, 2015).

Open Call 2023
Babel Rebuilt

Apertura Open Call
29 giugno – 10 agosto 2023

Proclamazione vincitori
4 settembre 2023

Periodo di residenza
18 – 30 settembre 2023

Presentazione al pubblico
novembre 2023

Per partecipare, scrivi a:
opencall@videosoundart.com

Coordinamento Open Call:
Erica Petrillo

Da un progetto di ricerca di:
Laura Lamonea

Scopri come partecipare

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