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Marilisa Cosello

Una nuova produzione di Video Sound Art a cura di Laura Lamonea 
Per la terza edizione di INCONTRO, Festival culturale di VIDAS

Propongo di trattare la nostra esistenza come una palestra, riconoscendo nei nostri corpi l’essenza stessa del cambiamento. Ogni esperienza fisica ed emotiva diventa un’opportunità per imparare e adattarsi, collegando la nostra crescita personale con il più ampio contesto ambientale in cui viviamo. Marilisa Cosello 

Nella performance, atlete di ginnastica artistica eseguono sequenze ginniche legate alla loro pratica sportiva. Il ritmo è scandito da una composizione a partire dai suoni dei battiti, dei respiri e dei loro stessi movimenti. La partitura si sviluppa nell’arco di 20 minuti e si dipana attraverso tre sale simultaneamente attive.  

Nella prima sala i movimenti entrano in dialogo con un’opera video in cui le stesse atlete sono colte nel momento più intimo del sonno.

L’atto del dormire, nella combinazione di elementi visivi, sonori e gestuali, è uno spazio sottratto al controllo visivo e alla frenesia comunicativa. Le atlete, nel sonno condiviso, creano una zona franca dove l’esistenza non è tracciata né misurata e le regole della logica sono sospese. In un processo di rivendicazione del corpo e di ribellione creativa alle regole, l’attività onirica diventa uno strumento per immaginare diverse forme di esistenza e per contrapporsi alle strutture oppressive della realtà quotidiana. 

In Utopia Gym, come nella serie Try avviata da Marilisa Cosello nel 2020, l’artista mette in scena uno sport che, presentato al di fuori del suo contesto ordinario, ci invita a ripensare al potenziale metafisico del corpo umano e alla sua natura complessa e poliedrica. La struttura della performance segue uno schema articolato in atti e intervalli riprendendo il ciclo delle opere liriche: un preludio orchestrale che introduce il tema musicale centrale a cui segue la presentazione del dramma dove i personaggi espongono la questione centrale della narrazione. 

Gli eroi vivono momenti di esaltazione, passione, gioia, seguiti da cadute nel dolore e talvolta nella morte. Proprio l’elemento della caduta, inaspettato nell’esecuzione perfetta dell’esercizio, è l’azione che coglie di sorpresa le atlete e gli spettatori della performance, è il dramma dell’opera, l’errore definitivo che rivela ancora una volta la vulnerabilità della condizione umana. 

La composizione sonora è stata realizzata a partire dalla registrazione di suoni concreti prodotti dalle atlete, successivamente frammentati, riorganizzati e trasformati con processi digitali. Passi, respiri, voci e collisioni diventano di volta in volta ritmo, effetto sonoro, elementi tonali e atmosfere che si sovrappongono ed alternano.

La palestra utopica è il microcosmo di una società ideale, dove il corpo è libero di produrre l’errore ma è anche un invito a una possibile riconnessione con i limiti e i confini sconosciuti della nostra fisicità. 

Il progetto è stato ispirato dalla trascrizione del Seminario del 1995 dal titolo Il mio corpo ha paura, io no condotto dal Professore Alberto Malliani, medico, scienziato, umanista, colonna portante dell’avventura di VIDAS.

Marilisa Cosello, Utopia Gym, performance with sound and video. Ph. Paolo Poce

19 ottobre 2024, h 20:00
Palazzina dei Bagni Misteriosi

Performance di Marilisa Cosello
prodotta da Video Sound Art per Vidas

a cura di Laura Lamonea

Composizione sonora Painè Cuadrelli
Direzione luci Cesare Rossi
Film di Marilisa Cosello e Lino Palena
Direttore della fotografia Riccardo Casiccia

In collaborazione con:
Ginnastica Artistica Lissonese
Società Ginnastica Pavese A.S.D.

Alla performance hanno preso parte le atlete:
Amato Erica Fabiana, Amatruda Martina, Arosio Sofia,
Bandini Elisa, Basile Giorgia, Bersani Anna, Brenna Ginevra, Del Bo Ines, Furno Emma, Sali Marta.