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in collaborazione con il Touring Club Italiano

OPEN CALL 2020 L’immagine aperta
in collaborazione con il Touring Club Italiano

Fin dalla sua fondazione il Touring Club avvia in parallelo alle proprie iniziative un progetto d’archivio, un programma di costruzione attiva della memoria per orientare il presente e modellare il futuro. Gli archivi del Touring, in questo consiste la loro straordinaria alterità, affiancano all’inventario dei materiali prodotti dall’associazione (pubblicazioni, opuscoli, materiali grigi, carte), un’ampissima raccolta di documenti e immagini che soci, fotografi o singoli viaggiatori hanno inviato al civico 10 di Corso Italia in oltre un secolo. 
 
Ciò che emerge è un ritratto imperfetto dell’Italia e di molti luoghi nel mondo, attraverso i paesaggi, i corpi, le pratiche e i rituali. Immagini in principio mute sono state poi montate nelle pubblicazioni del Touring, per restituirci una fisionomia del mondo, selezionando, scartando, riscrivendo, talvolta dimenticando. Un processo di montaggio attento, ma pur sempre parziale e prospettico. Quante fisionomie posso ancora emergere da questa raccolta?  


Storytelling e narrazione visiva

Assemblaggio, détournement, postproduzione, display, sono tutte modalità con cui l’artista iconauta può avvicinarsi all’archivio e costruire nuove narrazioni e contro-narrazioni. 

Un precedente da menzionare è il Mnemosyne Atlas, il monumentale atlante in cui Aby Warburg indaga le “forme del pathos” (Pathosformeln) e il rapporto tra uomo e cosmo dall’antichità greco-romana e orientale al contemporaneo. L’accostamento intuitivo e anacronistico di oltre mille fotografie, organizzate in 82 quadri, restituisce alle immagini la loro dimensione dialettica ed evocativa, stimolandoci a superare l’approccio intellettuale in favore di quello sensoriale e sentimentale. 

La portata estetica ed epistemologica del Mnemosyne Atlas è stata messa in luce dal critico francese Georges Didi-Huberman con due mostre e numerosi contributi e pubblicazioni. Afferma Huberman: “il fatto è che l’immagine aperta attraversa il tempo secondo le modalità dell’impensato, del sintomo, della sopravvivenza: rimozioni e ritorni del represso, ripetizioni e rielaborazioni, tradizioni e anelli mancanti, movimenti tettonici e sismi di superficie” (in L’immagine aperta. Motivi dell’incarnazione nelle arti visive, Bruno mondadori 2008). Questa operazione di “apertura”, che per primo Warburg aveva messo in campo e che Huberman codifica, è la sfida che Video Sound Art Festival e l’Archivio del Touring Club Italiano sottopongono ad artisti e studiosi con questa call.


Giuria di selezione

Diego Bergamaschi
Vicepresidente del ClubGamec, Associazione Amici Museo Gamec di Bergamo

Andrea Boghi
Membro del comitato direttivo di Collective, Associazione Italiana di Collezionisti d’Arte

Luca Lo Pinto
Direttore Artistico del museo MACRO di Roma

Ilaria Parma
Archivista del Touring Club Italiano

Luciana Senna
Archivista del Touring Club Italiano

Francesco Tedeschi
Professore di Storia dell’arte contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore

Video Sound Art
Team curatoriale