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Open Call 2019


Video Sound Art in occasione della nona edizione torna a produrre e a selezionare nuove opere attraverso una chiamata lanciata in collaborazione con il Laboratorio di restauro della Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis di Palermo. La residenza artistica, dedicata alla lavorazione tardo seicentesca degli stucchi – che oggi non possiamo fare altro che ricostruire a posteriori tramite l’analisi delle parti mancanti – metterà in relazione le competenze del Laboratorio di restauro di Palazzo Abatellis con gli artisti selezionati. La sede operativa sarà la città di Palermo presso l’Oratorio dei Bianchi, complesso monumentale dipendente da Palazzo Abatellis che oggi ospita i brani di apparati decorativi di Giacomo Serpotta (Palermo 1652 – 1732) provenienti dalla Chiesa della Stimmate demolita a fine Ottocento.
Gli artisti selezionati durante la residenza, a contatto diretto con le opere, svilupperanno il progetto con il supporto della professionalità dei restauratori del Laboratorio di Palazzo Abatellis.

Gli artisti realizzeranno qualcosa di altro che avrà una sua storia, che non vivrà in relazione a questo luogo ma si nutrirà del dialogo con esso.
Evelina De Castro – Direttrice della Galleria d’arte medievale e moderna della Sicilia Palazzo Abatellis. 


Vincitori

Caterina Gobbi con l’opera Lost in Plain Sight
Cecilia Mentasti con l’opera NOTES ON TAKE CARE – Una storia d’amore


Il Materiale

È costituito da materiali poveri ma grazie alla maestria con la quale si eseguiva lo strato di finitura, le superfici possono assumere una lucentezza simile al marmo. È composto da sabbia di fiume, calce, grassello di calce, gesso e polvere di marmo.
La tecnica degli stucchi ha una profonda tradizione in Sicilia legata all’esecuzione di apparati decorativi di Giacomo Serpotta (Palermo 1652 – 1732) che portò la tecnica dello stucco alla piena autonomia di scultura andando oltre la tradizione della decorazione plastica delle architetture.
La lavorazione dello stucco prevede la tecnica a mettere a differenza di quella del marmo a togliere.

La tecnica di esecuzione  degli stucchi – che oggi non possiamo fare altro che ricostruire a posteriori  attraverso le attuali metodologie e tecniche di restauro – si compone delle seguenti fasi:

  1. Preparazione di bozzetti, disegni dettagliati a cui segue la preparazione di un modello di studio.
  2. Armatura ossia un’intelaiatura di materiali vegetali come il legno di noce (perché meno deformabile) ricoperta di strati di canapa per tenere unite le parti di legno precedentemente  inchiodate tra loro con la funzione di supporto delle parti aggettanti.  La fibra di canapa favorisce inoltre la carbonatazione della materia, il processo chimico che rende la malta plasmabile e spatolabile.
  3. La modellazione con la malta si esegue per strati sovrapposti sull’armatura fino alla definizione del manufatto.  Dopo aver steso  il primo strato, durante un periodo di asciugatura di alcune ore, la malta si ritira in parte (possono formarsi delle piccole crepe).  La quantità degli strati dipende dalla grandezza dell’opera.
  4. Finitura. L’opera modellata viene definita con uno strato finale composto da grassello di calce e polvere di marmo per saturare la superficie  e renderla lucida come il marmo.

Giuria di selezione

Evelina De Castro
Director of the Regional Gallery of Sicily at Palazzo Abatellis in Palermo

Claudio Gulli
Art historian at Palazzo Butera, collection of Francesca and Massimo Valsecchi

Laura Lamonea
Curator of Video Sound Art

Helga Marsala
Journalist and art critic

Pierfrancesco Palazzotto
Associate Professor, University of Palermo

Rischa Paterlini
Curator of the Giuseppe Iannaccone collection

Iolanda Ratti
Curator of the Museo del Novecento of Milan