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Nils Frahm

Nils Frahm, classe 1982, lavora come compositore e produttore a Berlino, dove ha fondato il Durton Studio. Nils ha lavorato e collaborato con molti musicisti contemporanei come Peter Broderick, Ólafur Arnalds, Anne Müller, Deaf Center, Efterklang e Dustin O’Halloran. Il suo approccio non convenzionale a un antico strumento come il pianoforte, suonato in modo contemplativo e intimo, ha conquistato molti fan in tutto il mondo, tra cui Thom Yorke, che ha incluso un pezzo di Nils nella Radiohead’s HQ office chart.

I riconoscimenti intorno alla sua produzione continuano a crescere e dopo i precedenti lavori Wintermusik (2009) e The Bells (2009), il 10 ottobre 2011 è uscito il suo ultimo album Felt.

Dopo aver registrato l’album precedente dal vivo in una grande chiesa riverberante, con Felt Nils Frahm invita i suoi fan a mettersi gli auricolari e a immergersi in un mondo di suoni microscopici e delicati – così intimi che ascoltandoli si potrebbe avere l’impressione di essergli seduti accanto. Registrato a tarda notte nella solitudine riflessiva e nel silenzio del suo studio a Berlino, Frahm scopre un nuovo suono e una fonte di ispirazione:

Inizialmente volevo fare un favore ai miei vicini smorzando il suono del mio pianoforte. Se voglio suonare il piano durante la quiete della notte, l’unico modo rispettoso è quello di frapporre un panno di feltro tra il martelletto dei tasti e le corde e di mettere molta dolcezza nelle dita. E’ stato allora che ho scoperto che il mio pianoforte suona meravigliosamente con la sordina.

Affascinato da questo risultato sonoro, Nils ha messo i microfoni all’interno della cassa di risonanza del piano, in modo che stessero quasi a contatto con le corde. Questo ha arricchito le registrazioni di una serie di suoni estranei, che la maggior parte dei produttori cercherebbero con ogni sforzo di nascondere:

Sento me stesso respirare e ansimare, sento il suono gracchiante dei tasti azionati e lo scricchiolio dei miei pavimenti in legno – tutti ugualmente forti come la musica. La musica diventa una contingenza, una possibilità, un incidente all’interno di tutto questo fruscio. Il mio cuore si apre e mi chiedo che cosa è che mi fa sentire così felice.