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The life of things 
and the invisible qualities of objects 

Dopo il Museo Civico di Storia Naturale e il Planetario Hoepli, Video Sound Art, festival di arte contemporanea dal 2011, ha presentato dal 22 al 28 settembre 2022 la sua dodicesima edizione con un programma di installazioni, video, interventi performativi e uno screening program al Teatro Carcano.
Lo storico teatro milanese, dai sotterranei alla galleria, per sette giorni ha aperto le porte alle voci del contemporaneo, spaziando dalle opere video all’editoria. 

A partire dalle riflessioni degli artisti in mostra e in collaborazione con il progetto editoriale olandese MacGuffin, il festival si è concentrato sulle possibilità inesplorate che ogni oggetto custodisce in relazione alla storia, all’identità e alle relazioni sociali, provando a svelare insieme i condizionamenti politici e sociali, le qualità invisibili della materia.

Sovrapproduzione ed esaurimento delle risorse sono entità trasparenti che incombono sulle nostre teste, mentre la vita delle cose continua a scandire le nostre giornate. C’è un mondo di scambio e circolazione di potere intorno agli oggetti, e di tappe nascoste che si rivelano essere molto più che semplici fasi di produzione.
Laura Lamonea, curatrice della mostra.


MacGuffin
Chain chain chain

In occasione del lancio del nuovo numero del progetto editoriale olandese MacGuffin – piattaforma di ricerca che esplora la vita delle cose ordinarie – il grande palcoscenico del teatro ha ospitato un’installazione e un podcast corner.

MacGuffin, Chain chain chain, 8 plinti in legno, poster. Installation view, Video Sound Art XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari
Scopri di più sull’opera e sul progetto editoriale

Mac Guffin – The Life of Things è un progetto editoriale di ricerca olandese che esplora la vita delle cose ordinarie. Attraverso riviste tematiche, presentazioni e podcast, MacGuffin prende in esame gli oggetti che ci circondano e li utilizza come punto di partenza per esplorare gli aspetti storici, sociali e politici che essi rappresentano. Come i MacGuffin nei film di Hitchcock, gli oggetti non sono i personaggi principali, ma gli espedienti della trama che mettono in moto la storia. L’approccio fortemente interdisciplinare che i curatori Kirsten Algera e Ernst van der Hoeven propongono riesce ad approfondire e declinare le principali teorie filosofiche, sociali e politiche del nostro tempo. 

Per approfondire la tematica di ricerca in ambito editoriale, il Festival ha ospitato l’installazione Chain chain chain dedicata al nuovo numero The Chain incentrato sull’oggetto della catena. Dai gioielli hip-hop, ai movimenti di resistenza, dalla nuova schiavitù alle tecnologie blockchain, l’opera esplora il nostro complesso rapporto con la catena e con le sue caratteristiche contrastanti di connessione, decorazione, costrizione. Gli otto poster che la compongono rappresentano una selezione di immagini chiave ed articoli contenuti nell’undicesimo numero che possono essere rimossi e portati a casa dal visitatore, creando a loro volto una catena di relazioni.
Insieme all’installazione, nella sala era presente anche un podcast corner in cui i visitatori hanno potuto ascoltare la serie di podcast 2Chains realizzata dai ricercatori e curatori Alix de Massiac e Alex Furtado Melville. 

Ph. 1 MacGuffin, Chain chain chain, installation view. Video Sound Art Festival XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Anna D’Amore
Ph. 2 The Chain issue #11
Ph. 3 MacGuffin, Chain chain chain, installation view. Video Sound Art Festival XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Yesuqi Lin

Sito web del progetto

Mika Rottenberg
Cosmic Generator

Nella galleria della sala centrale del teatro l’artista Mika Rottenberg ha presentato il film Cosmic Generator.

Mika Rottenberg, Cosmic Generator, 2017, installazione video monocanale, sound, colore, 26’36”, dimensioni variabili © Mika Rottenberg, Courtesy l’artista e Hauser & Wirth, commissionata da Skulptur Projekte Münster. Installation view, Video Sound Art XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari
Scopri di più sull’opera e conosci l’artista

Sacchi di perle, giochi gonfiabili, fiori di plastica e padelle sfrigolanti, le installazioni cinematografiche di Mika Rottenberg esplorano le relazioni tra beni immateriali e prodotti fabbricati e offuscano il confine tra realtà e finzione. 

Cosmic Generator dell’artista Mika Rottenberg è un’opera video che stabilisce una connessione tra vari luoghi e attori, tra cui Calexico (California), Mexicali (Messico) e Yiwu (Cina) per ricreare la vita immaginaria di un oggetto, dalla sua produzione in fabbrica al momento della vendita.
Il film, il cui titolo è un riferimento all’ingegnere e fisico Nikola Tesla (1856-1943), evidenzia l’assurdità della nostra condizione umana e dei sistemi di produzione e circolazione. L’artista collega le riprese di un ristorante e di un negozio di Calexico a un enorme mercato di materie prime in plastica a Yiwu, in Cina. Il sistema di tunnel suggerisce una riflessione su come a certi oggetti sia permesso di circolare liberamente nel mondo, mentre per altri  percorrere la distanza di pochi metri possa risultare un processo lungo e complesso.
La stanchezza mostrata da alcune delle protagoniste femminili è anche un riferimento al sonno come mezzo temporaneo di ritiro e come una delle poche risorse corporee rimaste che non possono essere sfruttate.

Guarda l’intervista a Mika Rottenberg

Letizia Cariello (LETIA)
Con te

Letizia Cariello (LETIA) ha presentato un‘installazione complessa composta da un’opera video, una scultura e un intervento di pittura a parete che ha trasformato lo spazio del foyer alto.

Letizia Cariello (LETIA), Con te, 2021, video, 6′. Installation view, Video Sound Art Festival XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari.
Scopri di più sull’opera

La ricerca di Letizia Cariello (LETIA) è tesa a ricucire connessioni e relazioni tra materie e spazi. Il suo segno attraversa gli oggetti quotidiani per ricostruire echi  percettivi e materializzare il tempo in una forma percepibile.

Per la XII edizione del Festival l’artista ha presentato un’installazione complessa composta dall’opera video Con te e dall’elemento scultoreo L’ombra mia mi ha fatto paura.
Con te è una sequenza di 21 video girati dall’artista nella campagna piemontese. Ritraggono il grano verde mosso dal vento. L’installazione obbliga lo spettatore ad alzare la testa, trasformandosi in un tunnel. Il suono leggero del vento che muove il grano giunge al visitatore che nuota idealmente. Lo spaesamento non è un espediente per produrre disagio, ma un sistema affinché  il corpo dell’osservatore perda quella sua consapevolezza mentale accedendo ad un altro tipo di gravità e di esperienza fisica. L’ombra mia mi ha fatto paura è il titolo della scultura in tessuto con sovrascritto un calendario. Simbolo di instabilità, la tenda, che appartiene alla cultura nomade, è una sorta di rifugio. L’opera trae ispirazione dalle cabine presenti a Travemünde sul mare del nord descritte da Thomas Mann.

Ph. 1 Letizia Cariello (LETIA), Con te, 2021, video, 6′. Installation view, Video Sound Art XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari
Ph. 2 Letizia Cariello (LETIA), L’ombra mia mi ha fatto paura, ombrellone di bambù con cabina rivestita con lenzuolo e scrittura a inchiostro nero su piantana di ferro disegnata dall’artista, 2001-2022. Installation view, Video Sound Art XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari
Ph. 3 Letizia Cariello (LETIA), L’ombra mia mi ha fatto paura, ombrellone di bambù con cabina rivestita con lenzuolo e scrittura a inchiostro nero su piantana di ferro disegnata dall’artista, 2001-2022. Ph. Clelia Ricci

Sito web dell’artista

Caterina Morigi
Making Special

Caterina Morigi ha presentato due delle cinque opere che compongono la serie scultorea Making Special: Labirinti e Soli.  

Caterina Morigi, Making Special, labirinti, 2022, quarzo starlight sapphire, quarzo oro bruno, incisione e intarsio, 37 x 77 x 2 cm. Prodotto in collaborazione con Ultravioletto.art e Masutti marmi. Installation view, Video Sound Art Festival XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari
Scopri di più sull’opera

Caterina Morigi rivisita in chiave contemporanea le tracce dell’uomo incastrate nella sostanza lapidea di incisioni rupestri. La serie scultorea Making Special condensa le caratteristiche degli errori umani con le imperfezioni delle macchine e l’incertezza interpretativa, rovesciando le forme dell’antico per riportarle nel presente. 
Vorrei leggere le opere con il metodo ‘Junghiano’, attraverso il simbolo che è sempre legato all’interiorità umana. Parto dal labirinto, concetto astratto, che raccoglie ampiamente il nostro interesse atemporale. Nei miti dell’antichità si crede che alcuni fossero costruiti per ingannare i demoni e che avessero una capacità di attrazione. In altri casi si pensa che rappresentazioni ancestrali, circolari o ellittiche fossero speculari ai movimenti astrali, complementari ai labirinti terrestri, simboleggiando la perdita di orientamento, per difendere e trovare il (proprio) centro.
Per Jung, il sole, è il simbolo del Sé e dell’identità; per la civiltà egizia era impersonificato da Oro, il figlio di Iside e Osiride. Il sole si ricongiunge al labirinto perché, secondo Eliade rappresenta il movimento rotatorio generatore e unificatore.
La serie Making Special è stata realizzata in collaborazione con Ultravioletto e l’azienda Masutti Marmi. Il titolo riprende le teorie dell’antropologa Ellen Dissanayake, la quale sostiene che l’artista, come le madri umane ed animali, sin dai tempi preistorici in cui nascevano i rituali sacri, tendevano a rendere speciali le cose ordinarie.

Ph. 1 Caterina Morigi, Making Special, soli, 2022, Marmo Azul Bahia, incisione, 43 x 50 x 2 cm. Prodotto in collaborazione con Ultravioletto.art e Masutti marmi. Installation view, Video Sound Art Festival XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari. 
Ph. 2 Caterina Morigi, Making Special, soli, 2022, Marmo Azul Bahia, incisione, 43 x 50 x 2 cm. Prodotto in collaborazione con Ultravioletto.art e Masutti marmi. Installation view, Video Sound Art Festival XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Anna D’Amore
Ph. 3 Caterina Morigi, Making Special, labirinti, 2022, quarzo starlight sapphire, quarzo oro bruno,  incisione e intarsio, 37 x 77 x 2 cm. Prodotto in collaborazione con Ultravioletto.art e Masutti marmi. Installation view, Video Sound Art Festival XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Alessandro Baldeschi

Sito web dell’artista


Nuove produzioni

Oli Bonzanigo
Unisono

L’artista Oli Bonzanigo ha presentato una nuova installazione complessa nel cortile del teatro.

Oli Bonzanigo, Unisono, installazione complessa, 2022. Installation view, Video Sound Art XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari
Scopri di più sull’opera

L’artista Oli Bonzanigo presenta una nuova installazione che mette in relazione un unisono di voci con un unico corpo emittente, un pallone ad elio bloccato nel suo movimento per creare un momento di osservazione.  Partendo dal concetto di “stereometric transparency” di Naum Gabo, l’artista ha avviato un’indagine sulla trasformazione dei solidi in forme leggere.
L’opera sonora è il fulcro dell’installazione: si tratta di un archivio che contiene le registrazioni effettuate dall’artista a partire dal 2008 attraverso i diversi continenti. Chiacchiere da bar, persone in festa, riunioni in piazza, manifestazioni, temporali in barca, preghiere, voci di cortile, urla di bambini, incontri nel deserto, strade e piazze piene di vita. Voci in cortile, fuori dal teatro, quasi in strada. Il contrappeso della gravità e la leggerezza dell’aria sono più evidenti.

Sito web dell’artista

Daniel de Paula
circulação

I sotterranei del teatro, uno spazio normalmente inaccessibile al pubblico, hanno ospitato l’installazione complessa di Daniel de Paula composta dall’opera video circulação e da elementi scultorei e sonori di nuova produzione.

Daniel de Paula, circulação, 2019, video-negoziazione. Installation view, Video Sound Art XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari
Scopri di più sull’opera e conosci l’artista

Esposta su uno schermo LED scomponibile, circulação, dal 2019 ancora in corso, presenta una raccolta di filmati concessi all’artista da società che effettuano ispezioni per multinazionali attive nell’estrazione di risorse naturali e nelle telecomunicazioni. La neutralità dei contenuti è solamente presunta: le immagini mostrano l’incessante mercificazione del paesaggio.
Le opere scultoree sono realizzate con materiali di recupero provenienti da ambienti diversi: cavi elettrici, componenti di antenne, folgorite (fossili originati da fulmine). Anche per l’intervento sonoro l’artista utilizza materiale esistente o ottenuto attraverso la pratica della negoziazione: si tratta di frammenti di suono a partire dal software autotune e suoni provenienti da società che raccolgono dati per l’industria dell’estrazione del petrolio.
Autotune è un software utilizzato nella musica pop per correggere l’intonazione, un esempio è la canzone Believe di Cher. E’ stato inventato da Andy Hildebrand, uno scienziato che, all’epoca, lavorava per la ExxonMobil raccogliendo dati sismici con l’intento di individuare i giacimenti di petrolio nel sottosuolo. L’industria petrolifera per ottenere dati sulla posizione di nuovi giacimenti trasmette onde soniche che rimbalzano indietro alla fonte. I dati raccolti vengono analizzati nel tentativo di determinare la composizione del terreno.
E’ a partire da questi presupposti che Andy Hildebrand – flautista dilettante – crea autotune. La nuova opera di Daniel de Paula, attraverso trattative e osservazioni, mostra un sistema di controllo  in cui la produzione e lo scambio di merci sono al centro, anche del software usato per creare canzoni pop.

Ph. 1, 3 Daniel de Paula, power-flow, 2021, fulgurite, cavo dati sottomarino, staffa di montaggio per antenna ad alta frequenza, fascette in alluminio. Installation view, Video Sound Art XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Francesca Ferrari
Ph. 2 Daniel de Paula, circulação, 2019, video-negoziazione. Installation view, Video Sound Art XII edizione, Teatro Carcano, Milano, 2022. Ph. Yesuqi Lin

Guarda l’intervista a Daniel de Paula


Screening program e performance

L’edizione è stata arricchita da interventi performativi ed uno screening program di video danza con una selezione di titoli nazionali ed internazionali volta a risvegliare l’espressione del linguaggio fisico in relazione alle cose che ci circondano.

Siamo abituati a circondarci di oggetti, di corpi inanimati che convivono intorno a noi, partecipi del nostro agire e immobili nel divenire. Cosa ci dicono gli oggetti? Come permeano il nostro corpo?
La danza, dentro e fuori dallo schermo ci invita a risvegliare la percezione delle estensioni del corpo, delle relazioni tra soggetti più o meno animati, delle mutazioni di spazio e tempo.
Il Public Program della dodicesima edizione di Video Sound Art si articola intorno alla videodanza con una proposta inedita per l’Italia dove il linguaggio che unisce movimento e cinepresa rimane ancora perlopiù inesplorato.

Bianca Ambrosio, coordinatrice del public program

Candoco Dance Company e Jo Bannon
Feeling Thing

Candoco Dance Company e Jo Bannon, Feeling Thing, 2022, 23′
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Nel film Feeling Thing della compagnia di danza londinese Candoco Dance Company e dell’artista Jo Bannon, tre performer stabiliscono un dialogo intimo con un oggetto: una scala, un ventilatore, un aspirapolvere. L’accompagnamento è dato da suoni ASMR – Autonomous Sensory Meridian Response – ovvero la sensazione di formicolio rilassante nella parte posteriore della testa quando vengono sentite o sperimentate azioni come sussurri, spazzolatura di capelli, graffi e colpi. Lo spettatore viene così invitato ad immergersi in uno spazio sensoriale, illogico e inquietante in cui tutte le cose sono vive.

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Silvia Giordano
Fresh oranges into the ocean

Silvia Giordano, Fresh oranges into the ocean, 2021, video, 21′
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Tre arance tracciano il delicato passaggio di tre giovani donne all’età adulta attraverso una narrazione metaforica della loro condizione attuale e delle loro proiezioni verso il futuro. In un intimo viaggio femminile tra alte e basse maree, turbolenze e contraddizioni, calma e agitazione, Fresh oranges into the ocean invita a una riflessione poetica sui temi esistenziali di oggi in relazione alla natura.

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Park So-Hyun
Pallae: Womanhood Story

Park Sohyun, Pallae: Womanhood Story, 2021, 25′
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Con Pallae: Womanhood Story della regista coreana Park So-Hyun, un’attività semplice come quella del bucato diventa un’azione performativa e narrativa ambientata in una struttura remota dove i corpi emergono in tutta la loro forza. Il film trae ispirazione dallo spettacolo di danza contemporanea Pallae di Nam Jeongho presentato per la prima volta nel 1993. 

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Ensemble Kotoji
Performance di taiko

Ensemble Kotoji, performance di taiko. Ph. Alessandro Baldeschi
Scopri di più sulla performance

Durante il giorno dell’inaugurazione, Video Sound Art ha ospitato una performance di taiko a cura dell’ensemble Kotoji. I protagonisti dell’intervento musicale sono i tradizionali tamburi giapponesi che, nel corso della storia, hanno veicolato molteplici significati. Da strumento di comunicazione, all’incitamento in battaglia, il loro utilizzo durante cerimonie di vario tipo – religiose, riti di fertilità della terra, feste sociali – li rende oggetti dal forte potere simbolico.
L’ensemble Kotoji, fondato nel 2007 da Demise Takeshi, allievo di Nakamura Koji, è composto da quasi 20 percussionisti accomunati dalla passione per il tamburo giapponese e dalla ricerca di un suono autentico, come suggerisce il nome stesso del gruppo, “la via del suono del taiko”.

Silvia Giordano
How can you float without sinking?

Silvia Giordano, How can you float without sinking?, performance site-specific, 2022. Ph. Francesca Ferrari
Scopri di più sulla performance

How can you float without sinking? è una performance site-specific, una partitura per tre corpi femminili, che ha instaurato un dialogo con l’opera video Con te di Letizia Cariello (LETIA).

È oggetto della mia pratica creare dei paesaggi emotivi che influenzano i corpi e le voci dei danzatori portandoli ad agire in realtà metaforiche che ne condizionano la qualità di movimento. In questo caso ho lavorato all’immersione dei corpi in dialogo con l’opera installativa di Letizia Cariello (LETIA), invitando le danzatrici a instaurare una connessione con specifiche sezioni del paesaggio che si sussegue, un processo che parte dall’esperienza emotiva per connettere percezione e tessitura individuale. Ho considerato lo spazio come luogo di immersione che altera i riferimenti, ricostruendo un oceano immaginario in cui la femminilità dei corpi lo attraversa, con l’aiuto di partiture di suono e vocalizzazioni che provocano una dimensione di ascolto epidermico tra le performer, tra loro e l’altrove in cui si trovano, e tra il pubblico e l’altrove in cui è chiamato ad entrare.
Silvia Giordano

Antonio Perticara, vincitore dell’Open Call
Drilling Down

Antonio Perticara, Drilling Down, lecture-performance, 2022. Ph. Cesar Marenghi
Scopri di più sulla performance

Partendo dall’osservazione di uno strumento familiare, quale è il trapano, la lecture-performance Drilling down si è concentrata su una sua applicazione al di fuori del contesto ordinario.
L’artista propone la rilettura dell’antica pratica chirurgica della trapanazione tutt’ora semisconosciuta e connotata da una perturbante ambiguità di fondo. Debitore degli studi sul cospirazionismo e le fantasie di complotto che hanno interessato il dibattito degli ultimi decenni, il progetto connette una moltitudine di casi studio: dal Neolitico alla musica elettronica degli anni 90, passando per le sedicenti pratiche medievali di cura della follia, fino ad arrivare alle odierne richieste di trapanazione nei forum online, ai cartoni animati e molto altro. 


XII edizione
The life of things
and  the invisible qualities of objects

22 – 28 settembre 2022

Concept
Foglio di sala
Open Call
Educazione

Sede:
Teatro Carcano
Corso di Porta Romana, 63,
MM3 Crocetta, Milano

Con il contributo di:
Fondazione Cariplo
8 per mille Chiesa Valdese
Mondriaan Fund
Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi

Con il patrocinio di:
Comune di Milano – Milano è Viva
Consolato Generale del Giappone a Milano

Open Call in collaborazione con:
Associazione Amici di Duccio

A cura di Video Sound Art
Direzione artistica e curatela 
Laura Lamonea

Coordinamento Screening Program 
Bianca Ambrosio 

Coordinamento Open Call 
Francesca Colasante 

Educazione
Thomas Ba, Gaia Lazzerini, Agnese dell’Omo

Produzione 
Lino Palena, Anita Wilczega,
Carlo Di Florio, Ileana Rutigliano

Ufficio stampa e comunicazione
Francesca Mainardi, Sofia Gemelli

Consulente comunicazione
Valentina Letizia

Identità visiva
Ilaria Roglieri 

Tecnici
Dario Leone e Cesare Rossi 

Amministrazione
Giovanni Licari

Rassegna stampa