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C’è un battito che attraversa tutti gli elementi, per cui parti distinte si trovano in perfetta simbiosi. Il ritmo è alla base di ogni fenomeno sociale e naturale, l’essenza di ogni organismo, e forse del mondo intero. Una danza senza musica che unisce la frequenza di un respiro alla vibrazione di un quarzo, il moto di un’automobile al battito d’ali di un pipistrello, fino ai moti cosmici della Luna, del Sole e delle stelle.

Esistono ritmi segreti, della fisiologia e della psiche, ritmi pubblici e sociali, reali o immaginari. Se pensiamo lo spazio nelle sue quattro dimensioni, il mondo intero è Ritmo e ritmici sono i nostri pensieri, le oscillazioni della nostra mente. Quando le frequenze sono basse, nella banda alpha, stiamo riposando, al risveglio passiamo alla banda beta, fino a raggiungere la banda gamma, nei momenti di maggiore consapevolezza, quando riconosciamo il legame che unisce l’esperienza dell’individuo al tutto, all’intera natura e a ciò che ci ha preceduto.

Viviamo la stessa vita di tutto ciò che ci circonda

Nell’anno appena trascorso ci siamo accorti, per necessità, di essere in primo luogo un corpo. Conviviamo in una stretta intimità con altre forme di vita non-umane, con una miriade di organismi che ci abitano. Il corpo è questo, la matrice di relazioni tra noi, ciò che ci circonda o sta in noi, il vibrare concorde di molte forme di vita. Come possiamo, dopo una lunga amnesia, tornare a essere corpi? A chi guardare?

Molto ci insegnano i registi radicali del ‘900. Grotowski e Barba e, prima di loro, Coupeau, Mejerchol’d, Artaud. Allenare il corpo e la muscolatura affettiva, per osservare le strutture profonde che governano i comportamenti. Durante le loro esercitazioni, nelle sala nuda e silenziosa la concentrazione è al massimo. Lunghe sessioni ad osservare un gatto che si desta o un fiore, da cui scaturisce il gioco associativo tra l’immagine mentale, ad esempio quella del fiore, e il movimento fisico che la esprime. Ad un tratto quasi per miracolo uno degli allievi si trasforma in un fiore: “l’intero corpo vive, trema, vibra dell’imperioso processo di fioritura […] i piedi sono le radici, il corpo è lo stelo e le mani formano la corolla”.

Questi atteggiamenti vanno oltre la ginnastica teatrale, sono una pratica con cui l’individuo-attore conosce il cosmo, si allena a sentire i ritmi senza poterli ascoltare, impara a fare propri gesti e pensieri fino a poco fa alieni. È una ricerca sulle azioni fisiche, il tentativo di dilatare la percezione e riaprire le nostre soglie con il mondo.


Il programma 2021 di Video Sound Art si propone di esplorare queste pratiche relazionali, inseguendo le tracce che hanno lasciato nell’arte contemporanea e nella performance, certi dell’attualità e del potere trasformativo che ancora possiedono.


RYTHMÒS
Video Sound Art festival – XI edizione
18 – 25 settembre 2021
Museo Civico di Storia Naturale
Planetario Ulrico Hoepli
Milano

GESTUS
15 ottobre 2021 – 15 gennaio 2022
Teatrino di Palazzo Grassi
Venezia

XI edizione
Rythmos
18 – 25 settembre 2021

Sedi:
Museo Civico di Storia Naturale
Planetario Ulrico Hoepli

Con il contributo di:
Comune di Milano
Fondazione Cariplo

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