Ali Kazma
(1971, Istanbul)
Protagonista dell’ottava edizione MINE con oltre 20 opere video compresa un’inedita produzione.
Dal 2002, Ali Kazma è impegnato nella costruzione di un archivio video dedicato alla condizione umana. Il corpus comprende più di 60 film brevi, alcuni indipendenti altri facenti parte di due serie intitolate Obstructions e Resistance in cui l’artista esplora attività umane legate alla produzione, creazione e manutenzione tra artigianalità, piccola industria e grandi catene di montaggio.
I video della serie Obstrucions (2005-in corso) trattano concrete iniziative prese dall’uomo con lo scopo di produrre, restaurare e mantenere in vita, mostrando gli incessanti sforzi connessi alla precisione e alla competenza del gesto. L’uomo interviene su se stesso, su ciò che lo circonda, sulla molteplicità di oggetti che crea e utilizza; è la sua maniera di resistere, esistere, essere al mondo. Con la serie Resistance (2012-in corso) l’artista si focalizza sul corpo umano come figura centrale della creatività e dell’invenzione artistica, scientifica e intellettuale.
Nato nel 1971 a Istanbul, Ali Kazma ha completato i suoi studi universitari negli Stati Uniti nel 1993. Dopo aver studiato fotografia a Londra, è tornato negli Stati Uniti per studiare cinema nel 1995 conseguendo il Master presso la New School University di New York City. Ali Kazma ha ricevuto il premio UNESCO 2001 per la promozione delle arti e ha ricevuto il Nam June Paik Award 2010 per la sua serie Obstructions, a cui ha lavorato dal 2005. Ha esposto le sue opere alla Biennale di Istanbul (2001, 2007, 2011), Tokyo Opera City (2001), Platform Garanti Istanbul (2004), Istanbul Modern (2004), 9a Havana Biennale (2006), San Fransisco Art Institute (2006), Biennale di Lione (2007), Francesca Minini, Milano (2008, 2012, 2015), 55° Biennale di Venezia, Padiglione della Turchia (2013), Jeu de Paume di Parigi (2017).
Foto Neroshootings